REX
INTRODUZIONE
“Eccolo...eccolo! Eccolo! Babbo, babbo...il Rex! Il Rex!”. Con questa frase si apre la scena centrale di Amarcord il film che avrebbe tributato a Federico Fellini il premio Oscar. Tutti i protagonisti del film avevano preso imbarco su molte barchette per trascorrere la notte al largo di Rimini, in attesa del passaggio del transatlantico entrato nel mito: il Rex compare sfolgorante di luci nella notte buia per poi dissolversi come una costellazione di stelle nella notte, come un sogno meraviglioso. Il Rex è entrato nell’immaginario collettivo come simbolo dei grandi transatlantici degli anni Trenta; la sua fama iniziò già quando, nel 1929, venne dato l’annuncio della sua costruzione. Il momento di crisi internazionale aveva portato alla sospensione della costruzione di molti transatlantici e la notizia che l’Italia si accingeva a costruire una delle più grandi, moderne, lussuose e veloci navi del mondo fece scalpore ai quattro angoli della terra.
Il nuovo colosso della Marina Mercantile Italiana venne varato il 1° agosto 1931 dai sovrani italiani alla presenza di una folla immensa: di circa 100.000 persone. Per varare il Rex venne utilizzata la prima bottiglia di Brut riserva reale prodotta dall’azienda vinicola Gancia e il collo della medesima, custodito in una preziosa urna con il nome della nave e il suo profilo in diamanti, venne donato alla madrina, la regina Elena di Savoia.
Il Rex fu il primo transatlantico ad avere tutte quelle innovazioni che ne facevano un’autentica nave da crociera: cabine di lusso con veranda privata, aria condizionata, vasti ponti per lo sport e lidi grandi e immacolati con due piscine, centro benessere, garage con accesso drive-in direttamente dalla banchina…
La copertina firmata da Giuseppe Riccobaldi per l'opuscolo dedicato al varo del Rex.
Da un punto di vista tecnologico, il Rex è ricordato per essere stato una delle primissime navi al mondo dotate di prora a bulbo; la sua straordinaria carena, studiata presso la vasca navale di Amburgo, era stata ottimizzata copiando le sue forme da quelle della trota. Il Rex fu un mix di tradizione e innovazione: all’esterno presentava linee aggraziate e filanti, tipiche dello streamline e dell’industrial design anni Trenta, mentre gli interni erano più conservatori e ispirati agli stili storici più classici. Da notare che fu anche una delle ultime navi con poppa a clipper; soluzione questa che soluzione, per quanto démodé, era stata scelta per ottenere una maggiore superficie dei lidi poppieri a dispetto dei limiti di lunghezza dello scafo imposti dalle dimensioni del bacino di carenaggio di Genova.
Nel marzo del 1933 il Rex fu alla ribalta delle cronache per aver trasmesso la prima trasmissione radiofonica in diretta contemporaneamente negli Stati Uniti e in Europa mentre stava attraversando l’Atlantico.
SCHEDA TECNICA
DATA D'IMPOSTAZIONE: 27/04/1930
DATA DEL VARO: 01/08/1931
VIAGGIO INAUGURALE: Genova-New York 27/09/1932
CANTIERE: Ansaldo SA., Genova Sestri e 0.A.R.N.
NUMERO DI SCAFO: 296
COMPAGNIA: Italia Flotte Riunite (Italian Line), Genova
BANDIERA: Italiana
DIMENSIONI:
LUNGHEZZA FUORITUTTO: 268,2 m
LARGHEZZA: 29,5 m
STAZZA LORDA: 51062 t.
PROPULSIONE: 4 turbo riduttori a vapore
VELOCITA' DI SERVIZIO: 26,00 nodi
VELOCITA' MASSIMA: 29,00 nodi
POTENZA: 136.000 cavalli
CAPACITA' ALBERGHIERA:
PRIMA CLASSE: 378
CLASSE SPECIALE: 378
CLASSE TURISTICA: 410
TERZA CLASSE: 860
EQUIPAGGIO 880
FINE: 1944 nel porto di Trieste 8 settembre 1944 bombardato dagli alleati a largo di Capodistria
REX SHOP
PIANI GENERALI
PIANI ISOMETRICI
CRONOLOGIA STORICA
1929, dicembre 2: firma del contratto tra la Navigazione Generale Italiana e l’Ansaldo per la costruzione di scafo e macchine dello scafo numero 296, già battezzato Rex e con le OARN (Officine Allestimento Riparazione Navi) per l’allestimento.
1930, aprile 27: cerimonia di impostazione della chiglia officiata da s.e. Mons. Bartolomasi.
1931, agosto 1: varato alla presenza dei sovrani, Vittorio Emanuele III e la consorte Elena di Savoia, madrina della nave.
1932, gennaio 2: la flotta della Navigazione Generale Italiana passa alla Italia Flotte Riunite, per cui il Rex, in fase di allestimento a Genova, non assumerà mai i colori della NGI.
1932, settembre 4: prime prove in mare.
1932, settembre 14: prove ufficiali di velocità nel golfo di Genova sulla base misurata di Punta Chiappa-Punta Mesco dove ottiene una velocità di “soli 28,2 nodi” a causa di un guasto ad una delle 12 turbine.
1932, settembre 25: cerimonia di consegna nel porto di Genova.
1932, settembre 27: salpa da Genova per il viaggio inaugurale a New York; il giorno 29 dovrà sostare a Gibilterra per un guasto alle turbodinamo, in attesa che la Vulcania porti i pezzi da Genova per le riparazioni finali prima di proseguire per New York.
1932, ottobre 7: giunge a New York con oltre due giorni di ritardo a causa del guasto subito.
1932, ottobre 9: circa 45 mila persone si recano al molo 86 per visitare la nave creando il più grande ingorgo che la città di New York ricordasse a memoria d’uomo. Con grande fatica 256 agenti di polizia riescono ad allontanarne 25 mila tra la 42esima e la 46esima strada; i rimanenti pagano un biglietto d’ingresso di 25 centesimi a testa. Il 16 ottobre altre 15mila persone, che anno preacquistato il biglietto, visitano il Rex.
1932, ottobre 19: salpa per la prima traversata verso est che si concluderà a Genova il 26 ottobre successivo.
1932, dicembre 24: salpa da New York per la sua prima crociera in Centro America e India Occidentale.
1933, marzo 16: da bordo del Rex in navigazione viene mandata in onda la prima trasmissione radio intercontinentale trasmessa in diretta in America e in Europa: milioni di persone ascoltano all’unisono la voce della soprano Rosa Ponselle che canta l’Ave Maria di Schubert.
1933, agosto 16: giunge a New York alla conclusione di un viaggio record da Gibilterra alla media di 28,92 nodi; la nave conquista il Nastro Azzurro; sarà la prima nella storia a issarlo fisicamente a riva bordo. (Il 20 agosto 1935 a Genova sarà la prima a ricevere il trofeo, istituito in quell’anno dal parlamentare britannico Harold K. Hales).
1935, febbraio 27: salpa da New York per la prima crociera in mediterraneo con soste a Gibilterra, Cannes, Monaco, Genova, Napoli, Haifa, Port Said e Rodi.
1936, marzo 8: salpa per il primo viaggio dopo che a Genova sono state modificate le strutture alberghiere della nave accorpando la classe speciale con la classe turistica.
1936, novembre 26: il Rex prende parte alla rivista navale in onore del reggente d’Ungheria am. Nicholas Horthy nel golfo di Napoli.
1937, gennaio 2: viene trasferito alla proprietà della neo-costituita Italia Società Anonima di Navigazione per 150milioni di lire.
1937, marzo 18: per far fronte al grande numero di passeggeri ebrei in fuga dall’Europa Nazista, sul Rex prende imbarco fisso il rabbino americano Max Green mentre a bordo viene allestita una cucina Kosher diretta dal cuoco Philip Klein.
1938, gennaio 29: salpa da New York per la riuscitissima crociera ‘Rex to Rio’.
1938, maggio 5: prende parte alla rivista navale nel golfo di Napoli organizzata in occasione della visita in Italia di Adolf Hitler.
1938, maggio 12: il Rex viene scelto come bersaglio dall’aviazione militare statunitense per collaudare le loro prime “fortezze volanti”, i celebri B17; l’episodio scatena il panico a bordo e suscita le proteste diplomatiche del governo italiano.
1940, maggio 20: giunge a Genova al termine della sua ultima traversata da New York.
1940, giugno 6: salpa da Genova diretto a Venezia dove avrebbe dovuto raggiungere il Conte di Savoia; successivamente arriva l’ordine sul telegrafo di recarsi a Pola, Istria, per essere utilizzato come dormitorio per le maestranze del cantiere di Monfalcone impegnate nella ristrutturazione della corazzata Duilio. Durante la sosta a Pola le sovrastrutture vengono dipinte di grigio e installati a bordo mitragliatrici e cannoni antiaerei.
1940, agosto 15: arriva a Trieste dove viene posto in disarmo; dopo l’Armistizio del settembre 1943, sarà requisito dai tedeschi e spogliato di arredi e allestimenti.
1944, settembre 5: rimorchiato lungo la costa istriana per salvarlo dai bombardamenti a tappeto su Trieste, iniziati in giugno; finisce sulle secche tra Isola e Capodistria; tre giorni dopo viene colpito da missili incendiari alleati e distrutto.
1947, agosto: nel corso delle roventi polemiche tra Italia e Jugoslavia (il Rex diviene un simbolo del dramma delle assegnazioni delle terre istriane e dei profughi italiani), quest’ultima inizia la demolizione del relitto, che durerà una decina di anni; molti resti metallici, tra cui un’elica della nave, giacciono ancora sul basso fondale.
VIAGGI
Il Rex venne concepito come nave passeggeri di gran lusso sia per viaggi di linea sia per crociere: tra il settembre 1932 e il maggio 1940 avrebbe compiuto 202 traversate dell’Atlantico e tre crociere. Grazie alla sua classe turistica, pensata per la middle class americana, contribuì non poco all’industria turistica italiana e viaggiò quasi sempre pieno stabilendo più volte il record per passeggeri trasportati a viaggio.
Il 27 settembre 1932 il Rex salpava da Genova per il suo viaggio inaugurale a New York tra grandi festeggiamenti; le aspettative per la grande nave furono però deluse da un guasto occorso due giorni più tardi mentre si avvicinava alle Colonne d’Ercole: delle infiltrazioni di acqua di mare nei locali turbodinamo avevano provocato un grave cortocircuito e dalla protesta di un gruppo di passeggeri decisi a lasciato la nave a Gibilterra per assenza di informazioni sulla prosecuzione del viaggio. Nelle prime ore del 2 ottobre, dopo aver ricevuto dei ricambi dalla motonave Vulcania, il viaggio riprese con due giorni di ritardo e il 7 ottobre 1932 il Rex entrava trionfalmente a nel porto di New York accolto da un’immensa folla di italoamericani. Quel viaggio era stato particolarmente pesante per l’equipaggio: il comandante Francesco Tarabotto aveva ordinato di spegnere ogni impianto nelle aree dove viveva il personale di bordo per convogliare l’elettricità residua verso i servizi passeggeri.
Dispetto di questo flop iniziale la vigilia di Natale del 1932 il Rex partiva da New York per una crociera di grande successo in Centro America e ai Caraibi.
L’ammiraglia italiana, come tutti i transatlantici, non fu risparmiata dai violenti fortunali che, soprattutto in inverno, spazzano il Nord Atlantico ma, tra gli eventi di viaggio più originali ne ricordiamo uno occorso durante la 39° traversata. Il 27 agosto 1935, in pieno Atlantico diretto a New York, avvistò una barca a vela alla deriva; si trattava de La Dahama, lo yacht di Albert Welsh giovane rampollo di una ricca famiglia di Philadelphia. Era stato sorpreso da una tempesta e vagavano alla deriva da giorni. Cercando quasi invano di svuotare la barca in affondamento con dei secchi, Welsh e i suoi compagni vennero miracolosamente tratti in salvo dal Rex. Erano convinti che presto La Dahama sarebbe affondata, ma invece alcune settimane più tardi venne incrociata dal piroscafo Aztec nel famigerato triangolo delle Bermuda: ancora oggi la “sparizione” dell’equipaggio viene citato come uno dei misteri avvenuti in quelle acque.
Nell’agosto 1933 il Rex entrava nella storia grazie alla conquista del record mondiale di velocità nell’attraversare l’Atlantico tra l’Europa e gli Stati Uniti. Sebbene la sua rotta fosse ben più lunga di quella seguita da tutti i suoi precursori(TOGLI PUNTO E VIRGOLA) la nave giungeva a New York con oltre un giorno d’anticipo dopo aver compiuto le 4181 miglia nautiche che separano Gibilterra dal faro di Ambrose. in La traversata durò 4 giorni 13 ore e 58 minuti alla fantastica media di 29 nodi dopo superato abbondantemente punte di 30 durante il raid. Due anni più tardi il record sarebbe passato al Normandie ma il Rex si sarebbe comunque preso una rivincita verso la nave francese; dopo che la French line aveva annunciato una crociera del Normandie da New York al carnevale di Rio de Janeiro del 1938, la Italian line lanciò un’iniziativa simile con il Rex. Dato che il veloce transatlantico francese non era equipaggiato per i climi caldi molti passeggeri cancellarono il viaggio con il Normandie per effettuare la medesima crociera con il Rex.
Dopo l’entrata in guerra dell’Italia, nel giugno 1940, il Rex venne trasferito in Adriatico e posto in disarmo a Trieste per sfuggire a potenziali bombardamenti inglesi o francesi; la nave era troppo grande per un riutilizzo bellico e sarebbe rimasta nel capoluogo giuliano anche dopo l’Armistizio. Saccheggiata dei suoi preziosi corredi prima dai tedeschi e poi dalla popolazione ridotta in miseria dalla guerra, la ex nave dei record italiana il 5 settembre 1944 venne rimorchiata fuori dal porto per ragioni ancora non chiare. Avvistata dagli osservatori partigiani ancorata a poche miglia dalla costa tra Isola e Capodistria pochi giorni dopo subiva ripetuti attacchi alleati che ne avrebbero causato la totale distruzione.
CAMPAGNA PUBBLICITARIA
Il grande poster prodotto dalla Barabino e Graeve di Genova per i viaggi inaugurali del Rex e del Conte di Savoia segnò l’affermazione nel settore della pubblicità navale del noto artista genovese Giovanni Patrone il quale avrebbe firmato da quel momento in poi molte illustrazioni per la società Italia anche nel dopoguerra. Considerato uno dei migliori poster in stile Novecento dedicato al lancio di un grande transatlantico, nella sua versione grande (140x100 cm) raggiunge quotazioni superiori ai 20.000 euro. Interessante anche lo slogan presente nella versione inglese: “Six wondeful days” che, soprattutto in americano, suona esattamente come “sex wonderful daze” e, possiamo supporre, non fosse un caso.
Nel frattempo, per l’entrata in servizio del Rex e, successivamente, del Conte di Savoia, la Italian Line di New York organizzò una grandiosa campagna pubblicitaria per far conoscere al pubblico americano la parola “lido”, fino ad allora del tutto sconosciuta negli Stati Uniti. Questa promozione, divenuta nota come “The Lido Liners” intendeva evidenziare la peculiarità dei transatlantici italiani rispetto a tutti gli altri, vale a dire l’essere vere e proprie navi da crociera destinate a far godere una vacanza all’aria aperta proprio per le loro simiglianze con gli stabilimenti balneari delle riviere del Bel Paese. Tutta la campagna era incentrata sul confronto tra il clima freddo e il mare burrascoso della rotta transatlantica tradizionale rispetto alla “Sunny Southern Route”, o Rotta del Sole, percorsa dalle navi italiane che beneficiava tutto l’anno del clima mite offerto a quelle latitudini dalla Corrente del Golfo. Proprio per colpire l’immaginario collettivo degli americani, in particolare della middle class, alla quale le nuove classi turistiche si rivolgevano, furono chiamati artisti americani di chiara fama quali Fred Freeman e Victor Beals, che dipinsero scene di vita di bordo, soprattutto di “lido life”, dove i loro personaggi, tipicamente americani, si distinguevano da quelli raffigurati nelle pubblicità italiane, per forma fisica e soprattutto per l’abbigliamento casual e sportivo.
Brochure
Di grande suggestione fu anche la prima brochure dedicata al Rex e stampata dalla Richter & C. di Napoli prima che la nuova ammiraglia entrasse in servizio tanto che viene considerata, assieme all’analoga del Conte di Savoia, una delle più belle mai realizzate. Disegnata da Giovan Battista Conti riporta in copertina il logo in rilievo del Rex (logo disegnato da Gustavo Pulitzer Finali) e stampata a sei colori, uno dei quali oro metallizzato. Le pagine interne sono corredate da splendide tavole a colori e in bianco e nero dipinte da Vittorio Accornero insieme alla moglie Edina Altara; quest’ultima provvide anche a realizzare degli splendidi “camei” con deliziose scenette di vita a bordo per impreziosire le pagine di testo. Curiosa (e forse non casuale) la banda azzurra presente nel bordo inferiore di ciascuna pagina con il nome della compagnia, nella medesima tonalità di blu, che crea una sorta di nastro: con tutta probabilità si tratta di un velato richiamo alla speranza di conquistare il Nastro Azzurro dell’Atlantico.
Poche navi al mondo poterono vantare una altrettanto sofisticata produzione di brochure e dépliant di altissima qualità grafica per le altre tre classi inferiori del Rex; anche la terza classe (di fatto la quarta) era per la prima volta illustrata con immagini animate dei saloni di elevata qualità artistica. Nella vasta mess di materiale promozionale del Rex non si può non ricordare il grande pieghevole realizzato nel dicembre 1937 da L. H. Butcher con la splendida copertina intitolata “Rex to Rio”.
Posters
A BORDO
A fronte del rinnovamento estetico proposto dal Rex nella sua silhouette esterna, gli allestimenti dei saloni delle classi superiori rimasero legati allo stile storico che aveva caratterizzato tutte le precedenti navi della Navigazione Generale Italiana.
In effetti l’ammobiliamento di buona parte della prima classe e della classe speciale del Rex era stata fatta dalla celebre ditta palermitana dei Ducrot, artefici della maggior parte dei transatlantici della società. In risposta alle critiche del tempo per l’arredo demodé delle navi italiane, la NGI decise di “alleggerire” gli arredi del Rex che non presentavano più gli eccessivi orpelli decorativi delle navi precedenti. Nel contempo non si ebbe il coraggio di perseguire fino in fondo un tale rinnovamento optando ad esempio per uno stile Novecento come invece sarebbe accaduto per il Conte di Savoia.
Quella che sarebbe stata l’ultima “nave palazzo” era divisa in quattro classi: prima, speciale, turistica e terza.
La prima classe occupava cinque ponti collegati da numerosi ascensori e da ampi scaloni. Il grande vestibolo era rivestito in noce scuro scura con fregi a intaglio ed ospitava gli uffici per i passeggeri, la banca, l'ufficio postale, l'ufficio turistico e quelli della direzione alberghiera.
La copertina di un menù di prima classe della serie "Costumi d'Italia" con il logo della nave e il nastro azzurro: "Il lago di Como". | La copertina di un menù di prima classe della serie "Costumi d'Italia" con il logo della nave e il nastro azzurro: "La Sardegna". | La copertina di un menù di prima classe della serie "Costumi d'Italia" con il logo della nave e il nastro azzurro: "Il Lazio". | La copertina di un menù di prima classe della serie "Viaggio in Italia" firmato da Edina Altara e dal marito Vittorio Accornero: "La campagna Romana". |
---|
Il grande salone da pranzo aveva una superficie di ben 800 metri quadrati ed era ispirato a motivi architettonici settecenteschi. Otto pilastri di marmo verde sorreggevano la parte centrale del soffitto a cassettoni, i mobili invece erano laccati in toni di rosso, ocra e oro antico; questa sala era eccezionalmente per i tempi dotata di aria condizionata.
Il soggiorno principale, centro nevralgico di tutti gli ambienti della prima classe presentava rivestimenti in mogano lucido e pannelli di broccato rosso. Nelle sue decorazioni vi era un richiamo al nome della nave: la corona reale e il nodo Savoia ricorrevano nei fregi, nei grandi candelabri in bronzo con coppe in onice e nella successione di appliques alle pareti.
Una copia di autentici arazzi settecenteschi adornava le pareti di prora e poppa. A proravia del soggiorno era ubicata la sala delle feste che richiamava il barocco italiano, con un'intonazione principale di verde chiaro. Alle pareti grandi riquadrature rivestite in foglia d'oro, vaste specchiere, pannelli in velluto ricamato e, a coprire il pavimento, il più grande tappeto persiano mai realizzato: un kirman annodato a mano di ben 170 mq; per la prima volta compariva nella sala il boccascena di un teatro vero e proprio per gli spettacoli e i concerti di intrattenimento. Altra grande novità di questa sala era il cinematografo sonoro, il primo installato su una nave.
Prima Classe
Le sale di soggiorno e delle feste erano circondate dal giardino d'inverno e dalla grande passeggiata coperta. Sempre sul ponte dei saloni, questa volta a poppa, era collocato il grande bar fumoir rivestito di mogano lucidato e radica e impreziosito da un bassorilievo in bronzo della scultrice Maryla Lednicka.
Anche la cappella del Rex fu di gran lunga la più vasta che mai si sia vista sui mari: occupava due ponti in altezza e la balconata superiore era riservata alla prima classe. Le cabine più lussuose del Rex erano dei veri appartamenti di lusso con area soggiorno, doppio bagno, veranda privata sul mare e dépendance per il maggiordomo o la governante.
Una prima mondiale del Rex fu anche il grande centro benessere: quello che oggi chiameremmo spa e che è divenuto un must di tutte le navi da crociera. Il Rex aveva già dotazioni d’avanguardia, inclusi i primi lettini uva per l’abbronzatura artificiale.
Nel 1936 classe speciale e classe turistica vennero accorpate rispondendo alle nuove esigenze del mercato turistico. Le due classi in origine erano state progettate e messe in opera dalla ditta architetto Enrico Monti di Milano e dalla ditta Gavarone di Genova. Di particolare pregio gli ambienti affidati a Monti, decisamente più sobri e contemporanei; l’architetto milanese aveva realizzato anche gli appartamenti e le cabine di lusso, la veranda con piscina e la palestra di prima classe. Forse grazie a minori pressioni della committenza rispetto al gusto per i saloni principali, gli ambienti di Monti e Gavarone presentavano una interessante e sobria funzionalità. Va infine ricordato che il Rex fu il primo transatlantico privo di cameroni emigranti: anche la sua classe minore era dotata di belle cabine e sale pubbliche ampie e luminose.